mercoledì 7 novembre 2018

Pane di segale e semi

pane e pomodoro web-9328

Di tanto in tanto mi assale la voglia.
La voglia di impastare il pane.

Sono stata a lungo senza produrne, ho lasciato morire la mia pasta madre, ho smesso persino di mangiare pane e pasta con serenità, presa com'ero dai sensi di colpa, convinta fossero la causa principale della mia 'linea dormiente'. Poi col tempo ho capito che la mia linea dorme a prescindere e che in realtà, mangiare un piccolo piatto di pasta, la sera a cena, mi aiuta a combattere l'insonnia e a dormire meglio, che una sottile fetta di pane integrale tostato a colazione mi solletica il buon umore e che per un pranzo veloce, non c'è niente di meglio di pane e  pomodori che, non ci crederete, ancora maturano nel mio orto.

Mentre vi scrivo sto anche tentando di creare il mio lievito madre, spero di riuscire nell'impresa, altrimenti chiederò a qualcuno di donarmene una nocella da tirar su e curare come un bambino.

Nel frattempo non disdegno un buon pane fatto con lievito di birra che non è assolutamente il male, anzi anzi, ti permette di realizzare una pagnotta senza dover aspettare tempi biblici. Che poi sta a voi decidere la dose di lievito da utilizzare, in base al tempo che avete per far lievitare il vostro pane, meno lievito userete e più digeribile sarà. 

Per il momento vi lascio questa ricetta da realizzare in poco tempo e nel modo più semplice possibile. A me serve anche per riprendere la mano a panificare e a godermi, in un pomeriggio piovoso come questo, quel profumo di buono che pervade la casa mentre il pane cuoce in forno.


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Ingredienti:
300 g di farina di segale
200 g di farina 0
300/320 ml di acqua tiepida
10 g di lievito secco
5 g di malto diastasico oppure 1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di zucchero
semi di lino
semi di sesamo
semi di girasole
1 presa di sale
semola 

Mescolate le due farine, il malto diastasico e i semini vari, in una grande ciotola, sciogliete il lievito secco in poca acqua tiepida con lo zucchero.
Iniziate ad impastare unendo il lievito disciolto in acqua poi proseguite aggiungendo la restante acqua, poca alla volta, regolandovi in base alla capacità della vostra farina di assorbirne. 
Dopo aver impastato per circa 5 minuti, unite il sale e proseguite fino ad ottenere una palla morbida ed uniforme. Mettetela nella ciotola, fate un taglio a croce sulla superficie, coprite con un panno leggermente inumidito e tenetela a lievitare un paio d'ore in un luogo caldo e al riparo da correnti d'aria.

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(ciotola di Virginia Casa )

Quando avrà raddoppiato il suo volume, trasferite la pasta sulla spianatoia, con delicatezza, sgonfiatela leggermente e, come se fosse un tovagliolo, ripiegate i lembi di pasta verso il centro, poi capovolgetela sulla spianatoia, e con le mani fatela 'pirlare' in modo da aiutare la successiva lievitazione. 
Se avete una casseruola di ghisa o di terracotta, cospargete sul fondo della semola, sistematevi dentro la pagnotta, chiudete il coperchio e lasciate lievitare ancora un paio d'ore sempre in un luogo tiepido.
Preriscaldate il forno a 220 ° C.
Quando l'impasto avrà quasi raddoppiato il volume, con un taglierino ben affilato, fate due o tre tagli netti sulla superficie del pane, spolverate con la semola, chiudete di nuovo il coperchio, mettete in forno caldo e cuocete per circa 30/40 minuti (dipende sempre dal forno).
Negli ultimi minuti, togliete il coperchio alla casseruola, fate andare un pochino così e poi rigirate il pane sotto sopra, proseguendo la cottura fino a quando, battendo il fondo con un cucchiaio di legno, questo suonerà come vuoto.
Mettete il pane a raffreddare sopra una griglia, coperto però con un telo pulito. Se riuscite a resistere, affettatelo solo quando sarà ben raffreddato.

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Alla prossima, Pippi.



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6 commenti

  1. ...ma che pane meraviglioso!
    Chapeau amica mia!
    Anche la mia Ginetta (pasta madre) è passata a miglior vita, ahimè...devo provare anche io a rimettere le mani in pasta, so che è terapeutico e ne avrei davvero tanto bisogno...

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    1. Simo prova questo lievito è più semplice e dura decisamente di più anche se te lo scordi ;-)

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  2. vedo che stiamo imparando a fare pace con noi stesse. Attraversiamo fasi simili perchè vicine sono le nostre età e forse anche i percorsi.
    la tua ricetta è preziosa, perchè sa di ritorno alle cose vere ed essenziali, ma nello stesso tempo importanti per il piacere che sempre proviamo per il cibo.
    Il pane poi... è così sacro il suo profumo, il sapore, la sua preparazione che tutti quanti dovremmo tornare a farlo con le nostre mani. Durante i miei corsi di cucina quando insegno ad impastare il pane, insegno prima di tutto il rispetto per un momento magico, l'amore dei gesti e la delicatezza del tocco.
    Grazie Lauretta per questa condivisione. Dobbiamo concentrarci sull'essenzialità delle cose.
    E ora vado a fare il pane anch'io.
    Un bacio
    Anna

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    1. Annina hai ragione l'essenzialità delle cose e non perdersi più... ti voglio bene
      Pippi

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  3. Oh come ti capisco, se la tua forma e dormiente la mia oramai è andata in letargo da tempo, ma anche io come te non so resistere alla bellezza di impastare e gustare una buona fetta di pane... Questo è in assoluto il mio pane preferito, segale e semi e mi sa che nel w.e. impasto e cuocio una bella pagnotta rustica come questa!!! Un bacione grande!

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    1. Grazie Ely e scusami ancora per il ritardo con cui vedo, pubblico e rispondo al tuo commento :-)

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