(english translation at the end of the post)
…la notte più lunga che ci sia.
solo questo basterebbe a renderla magica.
E’ una notte fredda in cui ci si riunisce nelle cucine attorno ad un tavolo imbandito di poche e semplici cose e ai bambini si portano piccoli doni prima del Natale.
E’ la notte in cui le strade del borgo si animano di bancarelle e di ‘castagnacciai’, che con i loro bracieri arrugginiti e i pesanti testi di ferro, cuociono i bollenti.
E’ la notte che segna il ritorno di giornate sempre più luminose. Un ciclo che si chiude e uno che si apre.
… malinconia per qualcosa che si è perso ma che, per fortuna, lascia il posto al prodigioso stupore per ciò che sarà…
E’ un pasto antico, povero, che si divide con chi ci sta a cuore. Si prepara ancora come un tempo: una fiamma accesa, dei testi di ferro anneriti dal fuoco, una pastella morbida, fluida e una tovaglia pulita, pronta per accogliere e tenere al caldo queste frittelle.
Ingredienti per 12 ‘bollenti’:
500 gr farina di castagne macinata a pietra
un pizzico di sale
acqua q.b.
olio extravergine d’oliva
1 tuorlo
Per la farcitura:
ricotta
stracchino
biroldo
Setacciate la farina di castagne in una ciotola e aiutandovi con una frusta a mano stemperatela con acqua fredda. Versatene poca alla volta, mescolando, fino a raggiungere la giusta consistenza. L’impasto deve essere piuttosto liquido. Aggiungete un pizzico di sale e lasciate riposare in un angolo della cucina per qualche minuto.
In una tazza mettete l’olio e un tuorlo d’uovo senza mescolare. Tenetela vicino ai fornelli. Sbucciate mezza patata e incastratela tra i rebbi di una forchetta.
Preparate una tovaglia pulita, piegata in quattro, e tirate da parte un lembo.
Appoggiate sulla fiamma i ‘testi’ di ferro e, aiutandovi con la mezza patata imbevuta nella tazza di olio e uovo, ungete molto bene la superficie dei ‘testi’. Versate un mestolo d’impasto sulla piastra calda e sovrapponetevi l’altra rovente.
Fate cuocere alcuni minuti per ogni parte e poi fatela scivolare sulla tovaglia.
Farcite con ricotta, stracchino o biroldo. Io ho aggiunto solo un filo di miele d’acacia.
Con questo ‘pasto’ che i cavatori e i contadini della mia terra, tanto tempo fa, si portavano dietro per la pausa pranzo, una sorta di frittella fatta con la farina di castagne e imbottita di lardo, biroldo o semplici formaggi, ho pensato di partecipare al contest indetto da Quota 101 e il suo vino Malterreno (ottenuto da uve di Tocai e Garganega).
Quota 101 è un’azienda agricola che si trova a Torreglia nel Parco Regionale dei Colli Euganei. Una famiglia unita nell’intento di valorizzare il territorio in cui vive dedicandosi totalmente ad un progetto importante.
Il tema del concorso è il cibo da strada. Tema affascinante e che mi fa pensare a qualcosa di legato alle tradizioni del territorio.
Per questo motivo ho scelto un takeaway di un tempo ormai passato, ma che nella mia città resta una tradizione salda e radicata.
Ingredients for 12 'bollenti' or ‘necci’:
500 g chestnut flour stone-ground
a pinch of salt
water q.b.
extra virgin olive oil
1 egg yolk
For the filling:
Ricotta
stracchino
biroldo
Sift the chestnut flour into a bowl and with a hand whisk dilute with cold water. Pour a little at a time, stirring, until it reaches the right consistency. The dough should be fairly liquid. Add a pinch of salt and keep aside in a corner of the kitchen for a few minutes.
In a cup, pour the olive oil and an egg yolk without stirring. Keep it near the stove. Peel a potato and cut in half.
Prepare a clean tablecloth, folded in four.
Put the 'testi' of iron on fire, and with a half potato soaked in olive oil and egg and held by a fork, grease very well the surface of them.
Pour a ladle of the mixture on the ‘testo’, overlap the other hot ‘testo’ and cook some minutes each side.
When it’s ready, allow it to slide on the tablecloth to keep it warm.
Stuff, this sort of pancakes, with ricotta cheese, stracchino cheese or biroldo.
A presto
Pippi
Ah...Santa Lucia. Ma anche Santa Laura! Quando era bimba con i miei nonni festeggiavano sempre Santa Lucia ma ormai questa tradizione a casa nostra si è persa. A me spiace e post come questo aiutano a non far andare nel dimenticatoio bellissime usanze. Mi piace molto questa ricetta dei "bollenti" con farina di castagne...e quel tocco di miele è davvero "chic".
RispondiEliminaTanti complimenti (come sempre)
simo
Deliziosi. non li ho mai mangiati ma ispirano davvero molto.
RispondiEliminaLe foto poi sono bellissime, restituiscono un'atmosfera intima e delicata.
Buona settimana
Alice
L'albero della carambola...Simo...è un attimo che si perda ciò che invece dovrebbe rimanere un punto fermo per noi... dai Simo prepara queste frittelle...se non hai i testi di ferro falle in una padellina antiaderente come se fossero delle crespelle...riunisci mercoledì sera degli amici... della buona ricotta, stracchino o gorgonzola... e trascorrete questa notte insieme. :-*
RispondiEliminaPaneamoreceliachia.. Alice grazie tesoro. Mi fanno tornare in mente tanti ricordi che non voglio perdere. un bacio!!
RispondiEliminaChe poesia... le tue parole... le foto... il cibo... tutto in questo post sa di poesia!
RispondiEliminaElle... :-* :-* :-* tanti tanti bacini.... grazie! :-)
RispondiEliminanon conoscevo questa ricetta ma ador il mio onomastico e la magia che c'e'dietro!
RispondiEliminaUn post che mi ha accarezzato il cuore: ho vissuto per un attimo quell'atmosfera meravigliosa, quel ricordo fioco del tempo.. ho gustato quella dolce malinconia e la poesia di questo piatto tradizionale.. grazie, cara. Di vero cuore. Bravissima.
RispondiEliminaLucy...tu cadi a pennello in questo post!! :-*
RispondiEliminaEly è la stessa dolce malinconia che ho provato anch'io mentre scrivevo e ricordavo...fa bene mantenere vivo il ricordo. :-) grazie a te cara un bacio
RispondiEliminaHanno un aspetto bellissimo.Li ho mangiati solo con la ricotta ed il miele e,incredibile a dirsi, ogni tanto appaiono in qualche ristorante qui a Londra!
RispondiEliminaUn bacione.
Sembra una ricetta d'altri tempi e tu l'hai presentata in una maniera stupenda, con foto che invitano all'assaggio. Brava.
RispondiEliminaCiao Pippi, non conoscevo questa ricetta, grazie per avermela fatta conoscere con parole e foto bellissime!!!
RispondiEliminaBrava come sempre!!
A Presto :))
Belli sono belli, con la ricotta da noi sono i necci ma con il biroldo non li ho mai assaggiati e di biroldo in Garfagnana ce ne intendiamo....del resto ci separano le Apuane ma siam lì. Brava Pippi. Ciao.
RispondiEliminaEdith Pilaff.... come tutte le cose che erano 'povere' un tempo diventano oggi 'specialità' ! :-) a Londra sono buongustai allora:-)
RispondiEliminaAny è una ricetta antica che fortunatamente è rimasta molto in voga dalle mie parti :-)grazie!
RispondiEliminaEly Mazzini grazie! le tradizioni del nostro bel paese andrebbero divulgate di più ... :-) un bacetto!
RispondiEliminaAnnarita Rossi in effetti sono quelle pietanze che nel giro di pochi chilometri cambiano completamente il nome. :-) e sì, siam lì...ma quando ci prendiamo un caffè insieme??? :-) un abbraccio!
RispondiEliminaCom'è che i tuoi post, le tue ricette e le tue foto mi fanno sempre sognare? E' che sei bravissima mia cara! :)
RispondiEliminaSai che domani ho in programma di preparare delle crèpes con la farina di castagne e vedendo la foto del tuo post di oggi pensavo mi avessi preceduta? :P Non conoscevo i bollenti e mi attirano moltissimo!!
Ti abbraccio :*
Piacere di conoscerti Pippi, seguo il tuo blog gia' da un po', complimenti x le tue meravigliose foto e x questo piatto! Io ho ripreso a festeggiare questa ricorrenza da qnd sono mamma x far conoscere ai miei bimbi le tradizioni che mi hanno accompagnato da piccola, anche se x qst occasione nn ho mai mangiato un piatto speciale della festa! Ciao ciao Luisa
RispondiEliminache poesia che c'è in questo post e la tua descrizione ci porta diettamente nelle atmosfere delle tue terre! nn conoscevo i 'bollenti' e ti ringrazio per la condivisione di questa ricetta!
RispondiEliminaun caro saluto
dida
Cara Pippi non hai che da dirmi quando... venire a Massa è un volo...
RispondiEliminaa presto allora.
tesoro adoro leggerti. e molto presto canteremo insieme quella canzone, magari sotto la tua veranda, con musica amore e cibo!!!! :)
RispondiEliminacara Pippi, nemmeno io conoscevo questa ricetta della tradizione contadina che come tutte le ricette autentiche vanno valorizzate e tu lo hai fatto egregiamente.
RispondiEliminaMi associo a quello che ti scrive Elisa altrimenti mi ripeto... bravissima!
a presto, un bacione e buona giornata :)
è da tanto che cercavo questa ricetta perchè mio marito mi ha chiesto di farli.. li mangiava quand'era piccolo ma io non li conoscevo!
RispondiEliminaora posso accontentarlo!! grassssieeee!!!
che tesoro inestimabile quello delle ricette antiche. Andrebbero preservate con lo stesso amore e lo stesso calore presenti nelle tue parole.
RispondiEliminaAnche esse sembrano un rifugio sicuro, in cui stare tutti insieme con la certezza del buono e dell'essenziale.
bello tutto Lauretta, da ripetere in tutte le case d'Italia, non solo dalle tue parti.
Sulle foto non mi esprimo più...
Anna
Elisa grazie! sognare è importante sempre e se riesco a regalarti un sogno questo mi rende felice....un abbraccio!
RispondiEliminaLuisa piacere di conoscerti!! :-) brava è così che si portano avanti le tradizioni...attraverso i nostri preziosi bambini :-*
RispondiEliminaDida grazie tesoro.... il periodo che precede il Natale mi suscita tante emozioni contrastanti... la festa di Santa Lucia qui a Massa è molto sentita e sapere che le case si riempiono di persone e che i negozi vengono assaltati alla ricerca della ricotta più buona.. bhe non ti nascondo che questa cosa mi piace molto... :-* un abbraccio forte e buona santa lucia anche a te! :-*
RispondiEliminaAnnarita Rossi.... decidiamo insieme...ti mando messaggio privato su FB! :-)
RispondiEliminaValentina ti aspetto...se vieni per le feste ho anche tutti i miei babbi natale e il mio alberone ad aspettarti!!! :-)
RispondiEliminaBlueberry.... woww dai che bello, fai una sorpresa a tuo marito allora !! :-)
RispondiEliminaAnnina.. ci siamo appena sentite al telefono.... sono felice che tu sia nella mia vita..... :-*
RispondiEliminaciao, ti avevo fatto il commento ma si è cancellato. Bellissima ricetta, autentica e da valorizzare e le foto sono sempre luminose e piene di atmosfera! Brava :)
RispondiEliminaIn ogni tuo post si respira sempre una piacevole atmosfera, spero di conoscerti a Febbraio a Milano, un abbraccio
RispondiEliminaSonia
Sonia cara non ci siamo ancora mai viste...sarebbe l'ora vero??? :-* grazie :-* :-*
RispondiEliminaÈ sempre un piacere leggere i tuoi post e poi scopro sempre ricette nuove, mai scontate...insomma è un piacere passarti a trovare, alla prossima :-)
RispondiEliminachissà poi perchè ho sempre pensato al giorno più corto che sia... e mai alla notte più lunga che ci sia.. ci volevi tu, cara la mia Lauretta, a restituirmi ancora una volta un po' di magia!
RispondiEliminaUn abbraccio dolcezza :-*
ficoeuva
ti avevo lasciato già un commento a questa ricetta!
RispondiEliminaqui c'è un premio per te:
http://blueberrymuffinbakery.blogspot.it/2012/12/double-chocolate-cake-e-premio.html#
buona giornata!