Arrivo sempre in ritardo con quelle ricette 'rivoluzionarie' che, periodicamente, spopolano sul web, per poi perdersi lentamente nell'oblio, (si fa per dire), ma è in quei momenti di 'silenzio' che trovo il coraggio.
Parto comunque preparata, almeno nella teoria, visto che tempo fa, spinta dalla smania di unirmi alle sperimentatrici, ho persino comprato un libro molto bello sull'argomento. L'ho letto e riletto, ne ho studiato le immagini a fondo, proprio per prendere confidenza con questo modo diverso di concepire il pane e, leggendolo, mi sono talmente immedesimata nell'autore che mi sono immaginata l'impasto umido e molliccio che mescolavo con un cucchiaio di legno, ho sognato migliaia di pagnotte che lievitavano dentro pesanti casseruole di ghisa e, con il pensiero, ne ho addirittura assaporato la fragranza una volta cotte ma, anche nelle mie ipotesi migliori, la realtà ha superato l'immaginazione.
Jim Lahey è l'ideatore di questo metodo innovativo, lui che nel 1986, dagli Stati Uniti, venne in Italia per affinarsi come scultore, ritornando, invece, trasformato in un appassionato mastro fornaio.
Il suo metodo è di una semplicità disarmante: farina, lievito, acqua vengono mescolati velocemente, con un cucchiaio, sarà poi il riposo prolungato, di 12/ 18 ore, che darà struttura e sapore inconfondibile a questo pane.
Per cui, vi dico, se avete pensato, anche una sola volta, di provare a fare il pane senza impasto, non aspettate oltre, procuratevi una casseruola pesante di ghisa o di terracotta e mettetevi all'opera, ci vuole più a pensarci che a farlo.
Parto comunque preparata, almeno nella teoria, visto che tempo fa, spinta dalla smania di unirmi alle sperimentatrici, ho persino comprato un libro molto bello sull'argomento. L'ho letto e riletto, ne ho studiato le immagini a fondo, proprio per prendere confidenza con questo modo diverso di concepire il pane e, leggendolo, mi sono talmente immedesimata nell'autore che mi sono immaginata l'impasto umido e molliccio che mescolavo con un cucchiaio di legno, ho sognato migliaia di pagnotte che lievitavano dentro pesanti casseruole di ghisa e, con il pensiero, ne ho addirittura assaporato la fragranza una volta cotte ma, anche nelle mie ipotesi migliori, la realtà ha superato l'immaginazione.
Jim Lahey è l'ideatore di questo metodo innovativo, lui che nel 1986, dagli Stati Uniti, venne in Italia per affinarsi come scultore, ritornando, invece, trasformato in un appassionato mastro fornaio.
Il suo metodo è di una semplicità disarmante: farina, lievito, acqua vengono mescolati velocemente, con un cucchiaio, sarà poi il riposo prolungato, di 12/ 18 ore, che darà struttura e sapore inconfondibile a questo pane.
Per cui, vi dico, se avete pensato, anche una sola volta, di provare a fare il pane senza impasto, non aspettate oltre, procuratevi una casseruola pesante di ghisa o di terracotta e mettetevi all'opera, ci vuole più a pensarci che a farlo.
Ricetta ispirata da un libro di un grande Jim Lahey dal titolo Pane Senza Impasto (Guido Tommasi Editore).
Ingredienti per una pagnotta :
200 g di farina 0
200 g di farina mista (0, spelta e segale)
*nella ricetta originale : 300 g di farina 0 e 100 g di farina di segale
300 g di acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito di birra disidratato
casseruola di ghisa di circa 22/24 cm di diametro, con coperchio
Procedimento
in una ciotola mettete le farine con il lievito e il sale avendo cura di metterli in due punti diversi della farina. Versate l'acqua mescolando l'impasto con un cucchiaio di legno. Il composto dovrà risultare piuttosto umido e appiccicoso. Mescolate per pochi secondi giusto il tempo di amalgamare in modo grossolano gli ingredienti.
Coprite la ciotola con pellicola alimentare e lasciate lievitare per circa 18 ore a temperatura ambiente.
Il giorno dopo, quando andrete a scoprire la ciotola, troverete un impasto cresciuto e pieno di bollicine.
A questo punto dovete fare delle pieghe aiutandovi con una spatola perché la massa sarà molto molle.
Infarinate il piano di lavoro con farina o semola, rovesciateci l'impasto e poi con una spatola sollevate il lato esterno della massa, ripiegandolo verso il centro, fate la stessa cosa con l'altro lato e poi con gli altri due, dandogli una forma il più possibile tondeggiante.
Prendete un telo, di lino o cotone, pulito e infarinatelo abbondantemente, metteteci sopra la massa d'impasto con la parte piegata verso il basso, infarinate la superficie e chiudete il telo. Lasciate riposare per un paio d'ore.
Quando mancherà un quarto d'ora, venti minuti alla fine della lievitazione, accendete il forno a 200° e mettetevi dentro la casseruola con il coperchio posizionandola nel ripiano più basso.
Quando si sarà scaldata a sufficienza, tiratela fuori dal forno senza bruciarvi, aprite il telo con l'impasto, spolveratelo di nuovo con della farina e rovesciatelo dentro la casseruola, in modo che la parte ripiegata rimanga rivolta verso l'alto. Chiudete con il coperchio e infornate.
Cuocete una mezz'oretta e poi togliete il coperchio e continuate la cottura facendo asciugare bene il pane per altri 15 minuti circa.
Cuocete una mezz'oretta e poi togliete il coperchio e continuate la cottura facendo asciugare bene il pane per altri 15 minuti circa.
*nella ricetta originale, l'autore parla di una temperatura di cottura di circa 245°C ma, nel mio forno, questo significherebbe carbonizzare il pane. Vi ho indicato, invece, la temperatura che uso di solito per cuocere il pane e la focaccia. Il consiglio, quindi, è quello di regolarvi in base alla vostra esperienza e al vostro forno.
Alla prossima ricetta
Pippi
L'aspetto è spettacolare....mi sa anche il sapore!
RispondiEliminaE' così bello che non serve nulla più, se non un goccio d'olio buono, qualche pomodorino e basilico. Ha quella crosta che dice: mangiami, mangiami!!!!
RispondiEliminaQuesto pane non ha bisogno di commenti...parla da solo! Spettacolare, alveolato perfettamente! Bravissima! Queste foto sono bellissime!
RispondiEliminaDolcissima serata Laura<3<3<3