Da quando la mia vita è cambiata, i ritmi della giornata sono scanditi in modo differente.
Leopoldino mi ha insegnato la pazienza e il valore della quotidianità. Con il tempo ho imparato anche a comunicare con uno sguardo, evitando le parole quando sono superflue. Ci guardiamo intensamente, noi due, e capisco al volo quando i suoi occhi chiedono solo baci, un biscottino o semplicemente che lo segua durante la caccia, tra cespugli di menta e salvia o sotto il grande albero di corbezzolo, in modo che io possa essere orgogliosa di lui. E lo sono, Leopoldo, lo sono tantissimo. Con lui ho conosciuto la purezza di un amore incondizionato, per una ‘mamma di cagnolino’, così inadeguata, ansiosa e piena di difetti come me. Abbi pazienza, amore mio.
Ma c’è anche qualcos’altro che guida la mia giornata: la luce. Dalla mattina presto, quando mi sveglio, la osservo, la studio mentre lei filtra dalle finestre. A volte arriva in modo morbido, quasi ovattato, come se colasse come miele sulla superficie delle cose e tra uno spazio e l’altro, altre volte invece entra sfrontatamente, cadendo dall’alto, scagliandosi sui profili degli oggetti e gettando ombre nette e minacciose, per poi diventare di nuovo, appena il tempo di girare l’angolo della casa e di abbassarsi lentamente, una luce impalpabile e leggera, che si fa strada con il ‘riflesso di sé’, correndo lungo i muri e i pavimenti con ombre lunghe e delicate che la precedono quasi a chiedere: ‘scusa, posso entrare?’.
Sei sempre benvenuta, luce mia. Sempre. E per quanto io possa guardarti, osservarti, seguirti, studiarti, fotografarti per imparare a conoscerti meglio, ogni volta mi rendo conto che questa è pura illusione. Una sfida infinita, luce mia. Grazie.
Siamo agli sgoccioli con la produzione di peperoni, per cui meglio che ce ne togliamo la voglia prima di un inverno lungo lungo.
Io nel frattempo, vi aspetto qui.
Ingredienti per 4 persone:
5 peperoni
2 cucchiai di capperi
2 spicchi d’aglio
olio extravergine d’oliva
origano fresco
sale
Lavate i peperoni e sistemateli, interi, in una teglia ricoperta di carta da forno.
Infornateli sotto il grill a 250° per una venticinque/trenta di minuti o comunque fino a quando la pelle non si sarà bruciacchiata, rivoltateli spesso in modo che si abbrustoliscano uniformemente.
Tirateli fuori dal forno e, ancora caldissimi, metteteli dentro dei sacchetti di carta (quelli del pane per esempio) o sacchetti per alimenti di plastica. Chiudeteli e lasciateli 20 minuti o fino a quando non saranno diventati quasi freddi.
Una volta raffreddati eliminate la pelle, che con questo procedimento verrà via come se fosse una pellicola, togliete il picciolo, tagliateli a metà, eliminate i semi e i filamenti interni e poi tagliateli a striscioline.
Sciacquate i capperi sotto abbondante acqua poi tamponateli bene. Pelate gli spicchi d’aglio, schiacciateli o tagliateli a metà. Lavate e asciugate l’origano e sfogliatelo.
Riunite le strisce di peperone in una ciotola, mettete l’aglio schiacciato, i capperi e le foglioline di origano, aggiustate di sale e condite con una buona dose di olio. Lasciate che si riposino almeno un paio d’ore prima di consumarli in modo che il loro sapore si arricchisca di aglio, capperi e origano.
Pippi
Le persone in cerca di luce, tra loro, si riconoscono. Si sentono. Si sorridono. Capisco benissimo il senso delle tue parole, succede anche a me. Tutto quello che è calore, riflesso, bagliore, scintilla, raggio, spiraglio... lo inseguo come un bene prezioso. E lo aspetto. Sempre. Anche se manca, anche se non c'è... poi arriverà. E io sarò pronta, come te, con un sorriso, una macchina fotografica al collo, un piatto colorato... :-)
RispondiEliminaSto imparando a cercare la luce e a riconoscerla. A rincorrerla tra i suoi gialli e i suoi blu. A immortalarla, ad apprezzarne le ombre, quando sono leggere e poco invadenti. Mi piace ascoltarla, sentirle chiedere un angolo tutto suo, assecondarla, senza forzarla quando non vuole venire fuori. Seguirla, come un girasole, come un gatto. Adesso è la luce soffusa e romantica dell'autunno a conquistarmi e la voglia di lasciarmi dolcemente alle spalle l'estate, assaporandone ancora gli ultimi regali che ci sa donare.
RispondiEliminaAh che bel post. Che parole incantevoli. Mi rendo conto anche io che non faccio altro che osservare la luce in ogni luogo in cui mi trovi. Che poi io sia in grado di farmela amica, di ammiccarle e sedurla, quello è un altro discorso ma chi la dura, la vince. Però questo inseguimento costante diventa parte del nostro modo di vivere e di osservare e trovo che ci renda tutte persone migliori, più sensibili, attente. Ovviamente se poi ci si emoziona di fronte a foto come le tue, una ragione ci sarà. Non vedo l'ora di riabbracciarti. Fra poco :)
RispondiEliminaPat