E’ un giorno di pioggia. Uno dei tanti. Scosto la tenda per sbirciare fuori: i rami del cespuglio piegati sotto il peso dell’acqua, le piantine, nei vasi ricoverati sotto il nespolo, stiracchiate da folate di un vento disordinato, le tartarughe da giorni ormai al riparo sotto terra e la betulla, in fondo al giardino che mostra i suoi rami spogli ogni minuto di più.
Ma proprio quando sembra che tutto sia perduto, da quei rami, domani, spunteranno nuovi germogli teneri e tenaci insieme, forieri di giorni tiepidi, luminosi e carichi di speranza.
La natura parla in un linguaggio che bisognerebbe sapere ascoltare con rispetto, e ci sussurra di un filo sottile che non va spezzato. Mai.
L’autunno porta con sé molto, non solo pioggia; comignoli fumanti sui tetti delle case per esempio, con quell’odore inconfondibile di legna umida che tenta di ardere nei camini mentre ti prepari un caffè e cerchi di raccogliere le idee, stivaletti di gomma colorata che giocano con le pozzanghere in attesa del pullmino giallo della scuola, muschio di un verde intenso ai piedi e sul tronco delle magnolie per indicare che lì il sole non batte mai, bacche rosse che, raccolte in scenografici grappoli, coloreranno presto un angolo della casa e infine, un pacchetto inaspettato, appeso al cancello, con dentro dei frutti di melograno appena colti. Lo prendo come un augurio e un messaggio di buona speranza.
Così come mi è stato dato, ve lo dono.
E’ da qui che è nata la mia ricetta per il secondo appuntamento con il contest
organizzato da Teresa di Peperoni e Patate in collaborazione con Formaggi Svizzeri.
Oggi parliamo di Emmentaler, riconosciuto dal mondo intero come il Re dei formaggi svizzeri. E’ prodotto nella valle dell’Emme, in più di 200 latterie di paese con latte fresco e genuino proveniente da vacche alimentate solo con erba e fieno. E’ questa particolare e attenta alimentazione e la sapiente lavorazione da parte dei bravi caseari, che rende speciale questo formaggio con il suo inconfondibile sapore di noci. La principale caratteristica dell’Emmentaler sono i famosi ‘buchi’ che si formano durante il processo di maturazione quando, l’anidride carbonica che si sviluppa, si accumula in alcuni punti, formando appunto questa particolare occhiatura.
Una quiche particolare con un guscio croccante fatto con una parte di farina di mais e un ripieno morbido profumato dall’Emmentaler e dal rosmarino, in cui il retrogusto leggermente amarognolo dell’indivia viene stemperato dal dolce delle pere e dal sentore delicatamente acidulo dei chcchi di melograno.
(Qui trovate invece la mia ricetta dedicata al Gruyère.)
Ingredienti:
per la base:
300 gr farina 0
100 gr farina di mais fioretto
100 gr burro
acqua ghiacciata 150 ml
una presa di sale
per il ripieno:
1 pera kaiser
due cespi di indivia
2 uova
150 gr mascarpone
2 noci di burro
100 gr Emmentaler tritato finemente
chicchi di 12 melograno
rosmarino
sale e pepe
Preparate la pasta per la base: in una ciotola mescolate le due farine con un pizzico di sale, unite il burro a pezzetti, lavoratelo con le dita per ottenere un composto sabbioso. Versate l’acqua continuando ad impastare. Formate una palla, foderatela con pellicola alimentare e tenetela in frigorifero per una mezz’oretta.
Lavate e asciugate la pera, eliminate il torsolo e tagliatela a spicchi non troppo sottili. Eliminate la base all’indivia, staccate le foglie e lavatele bene. Riempite una ciotola capiente di acqua fredda, immergete la metà di melograno e sgranatela in modo da non sciupare i chicchi senza perdere il loro succo. Scolate i chicchi, stendeteli su carta assorbente e tamponateli. Lavate e asciugate i rametti di rosmarino.
Prendete un padellino, fate fondere una noce di burro e fate cuocere per qualche minuto le fette di pera con un rametto di rosmarino. Devono appena ammorbidirsi ma rimanere piuttosto sode. Toglietele e tenete da parte. Aggiungete se necessario un’altra noce di burro e lasciando il rametto di rosmarino fate rosolare le foglie di indivia.
In una ciotola sbattete le due uova con una forchetta, incorporatevi il mascarpone e l’Emmentaler grattugiato o tritato finemente. regolate si sale e pepe.
Su un piano infarinato (meglio con farina di mais) stendete la pasta in una sfoglia non troppo sottile, imburrate uno stampo rotondo di 22 cm di diametro e foderatelo con la pasta, facendola aderire bene al fondo e alle pareti e, utilizzando un coltello o tagliapasta, eliminate la pasta in eccesso. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta. Sistemate al suo interno le foglie di indivia e le fettine di pera, distribuite qualche chicco di melograno, versate la crema di uova e mascarpone senza coprire completamente la farcia, distribuite altri chicchi di melograno. Infornate a 160° e cuocete per circa 35/40 minuti.
Lasciate raffreddare dieci minuti e poi sformate il tortino, completate la decorazione con chicchi freschi di melograno e ciuffetti di rosmarino.
con amore
Pippi
Che meraviglia questi abbinamenti Laura! Formaggio, pere e quelle perle di dolcezza del melograno! Il tutto in questa calda atmosfera che solo tu sai creare con le tue foto... Complimenti Laura!
RispondiElimina..e un forte abbraccio
Sandra
Come sempre sei una grande comunicatrice. Bellissima ricetta, complimenti.
RispondiEliminaHai creato una meraviglia...nelle tue foto riesci a rendere vivo anche il formaggio svizzero :D
RispondiEliminaLa tua creazione è veramente speciale...questa quiche è fantastica!! Come le tue fotografie!!
RispondiEliminaComplimenti dì cuore e un caro saluto!
Ila
delizioso, tutto foto e ricetta,complimenti
RispondiEliminaUna quiche buonissima esaltata al massimo dalla bellezza delle tue foto! Sembra quasi che io possa prendere la fetta che hai accuratamente tagliato!
RispondiEliminaE quanto vorrei che fosse così :)
Finalmente riesco a passare da te Laura...e per fortuna...perché qui si respira un'aria delicata e piena di sentimento! La tua quiche è semplicemente fantastica! Un abbraccio forte forte, Mary
RispondiEliminaCiao Laura :)
RispondiEliminaRitorno a rimirare le tue foto, sono davvero belle e appaganti, irradiano calore. I chicchi di melograno sembrano preziosi come dei rubini. Sei sempre bravissima...
È questa la ricetta vincente? Complimenti per la vittoria :-)
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