Martedì 13 marzo 2012.
Sono in macchina e sto andando a Viareggio ad una ventina di chilometri da casa mia. In realtà non so bene cosa aspettarmi da questa serata. Non conosco nessuno lì e nessuno conosce me.
Una perfetta sconosciuta, armata solo di macchina fotografica, in un mondo, quello del vino, in cui mi sto affacciando timidamente.
Arrivo davanti all’albergo Il Principe di Piemonte e prima di trovare il coraggio e fermarmi, ci giro intorno due volte, devo prendere le misure a tutto ciò.
Ma appena scendo dall’auto il sorriso di Giuseppe Mancino, lo Chef del Piccolo Principe, il delizioso ristorante in terrazza di questo prestigioso e storico albergo della Versilia, è li che mi accoglie e mi fa sentire la benvenuta quasi mi stessero aspettando.
So pochissimo della serata, so solo che ci sarà una degustazione della riserva di una importante cantina piemontese .
Che ci faccio qui vi chiederete voi..e me lo sono chiesto anch’io…Sto semplicemente sostituendo un caro amico che credo si sia pure divertito a ‘lanciarmi’ in questa situazione, mi ha detto: ‘ tu vai’. E io sono andata, così come si andrebbe ad un appuntamento al buio. E’ stato meglio non sapere con chi avrei avuto a che fare, altrimenti, forse, non sarei andata.. (forse). Invece come una perfetta incosciente mi sono buttata e mi sono trovata totalmente a mio agio. Troppo divertente scoprire quello che sarebbe accaduto solo di minuto in minuto.
Entro nella mia camera e penso…. mi serve solo per appoggiare le mie cose ….e per giustificarmi con l’impiegato dell’albergo che mi sta portando i bagagli…spiego…è tutta attrezzatura….( mica vero….)
Entriamo, mi sistema le borse, tira le tende e spalanca la persiana ..mi avvicino… guardo fuori e
in quel preciso istante decido che mi sarei fermata a dormire lì.
Alle sei inizia la degustazione….tecnica…mi dicono…ecco, un piccolo dettaglio che fa la differenza tra una sorta di moderato/trendy ‘happy hour’ ed un incontro tra personalità eminenti nel mondo del vino (giornalisti, sommelier, critici enogastronomici e chi più ne ha più ne metta) una cosa ben più definita, seria…una cosa mai vista!
Entro in questa sala al piano terra dell’albergo dove sono in corso gli ultimi preparativi perchè tutto sia perfetto…
e noto…che saremo in molti lì stasera…
appunto…(la sedia vuota è mia….)
ma tutto procede con grande spirito di convivialità..
Poi finalmente ecco in scena i protagonisti…
Stasera ci sono tre rappresentati della cantina Coppo Massimiliano, Paolo e Roberto.
L’occasione è festeggiare i 120 anni dalla nascita dell’azienda che si trova a Canelli in provincia di Asti da sempre capitale del moscato. Una azienda familiare che prende vita grazie a Piero Coppo che nei primi anni del Novecento comincia a produrre gli spumanti dolci. Da lui la storia di questa azienda prosegue con il figlio Luigi che per primo ha dato una impronta più moderna all’azienda nel dopoguerra con nuove sfide che i figli Piero, Gianni, Roberto e Paolo e i nipoti Massimiliano e Edoardo portano avanti con dedizione e passione.
Adesso servono i vini ed io, tranquillizzata che posso anche non sputarli dopo averli degustati, mi lascio trasportare da questi grandi personaggi che parlano di vino così come io potrei parlare dell’ultima collezione di Dior.
Ma dato che sono una persona diligente, prendo appunti nel piccolo blocknotes nero, elegante ma sobrio e vi racconto come è andata.
La degustazione inizia con la Riserva Coppo Brut. Un vitigno che comprende un 80% di pinot e un 20% di chardonnay. Giovani vini spumanti del 2006 fino ad arrivare al vino spumante invecchiato dell’89. Armonico e non acido lo spumante giovane, con quella nota salina che si sente nel naso prima che arrivi alla bocca, più carezzevole al palato quello dell’89, con una vena acida insieme alla nota matura che Beppe Orsini definisce una quarantenne che veste Chanel…..
La seconda degustazione prende in esame il Monteriolo un vitigno al 100% chardonnay. L’annata 2008 che è anche un’anteprima ha delle note minerali mentre l’annata 1989 ha una nota legnosa, di burro d’arachidi e caffè tostato e una bella acidità….lo riassaggio… e mi ci sento davvero scivolare dentro, è un vino vivo anche se ha 23 anni…
Poi è la volta del Mondaccione. Il Freisa è un vitigno molto vecchio che ha 50/60 anni. Anche in questo caso si degusta l’annata del 2007 che viene definita un pò scontrosa… ha profumi fruttati, di ciliegia è un vino rotondo. L’annata ‘88 è un vino più difficile ma con dei tannini più belli e fini rispetto al 2007. E’ un grande vino molto complesso con note di liquirizia e ottimo per il bollito (Daniele Cernilli).
Ultima degustazione il Pomorosso, un barbera che è anche il vino più conosciuto dell’azienda. Viene aperto il grande formato da 6 litri. In questo caso si sentono meno le differenze tra le due annate.
E’ quello che mi piace di più in assoluto.
Insomma vinto il primo momento di spaesamento…per paura mi chiedessero cosa ne pensassi della nota tannica o di quella fruttata…mi sono impegnata a degustare e ri-degustare man mano che esprimevano i loro pareri sempre in modo molto affascinante fino ad accorgermi che sì, è vero, quel tocco di liquirizia o caffè tostato ce lo sentivo anch’io!
Ma la serata non è finita qui.
Ci aspetta una cena speciale alle nove su in terrazza...
Questa foto solo per testimoniare la mia presenza perchè altrimenti, forse, non ci crederei neppure io…
Il titolo della serata è semplice ma chiaro: Il Piccolo Principe nella persona di Giuseppe Mancino e della sommelier Sara Michela Orlando ha studiato un menù speciale abbinato ai vini Coppo.
Ad accogliere questa bella serata un ambiente ‘fresco’ come si addice ad un ristorante giovane e dinamico,
incorniciato in un panorama mozzafiato tra le Api Apuane
e il mar Tirreno…
Padrone di casa è il giovane chef di origine campana Giuseppe Mancino, stella Michelin 2011.
I preparativi per la serata sono in fermento e Giuseppe che sa che amo fotografare intrufolandomi nelle cucine mi ospita con piacere e così mi metto a ‘rubare’ qualche attimo…
…è anche una cucina a..luci rosse….
Tutto si svolge in perfetta sincronia all’interno di questa cucina a vista e la cosa che mi piace moltissimo è proprio l’assenza di una divisione netta tra la cucina e la sala, i due ambienti si incorporano l’uno con l’altro …come in un gioco di riflessi…
E così come in cucina sono tutti intenti ognuno con il proprio compito lo stesso accade in sala dove si stanno facendo gli ultimi importanti ritocchi…
Ecco il Menù studiato per Coppo:
- Il crudo in quattro consistenze
- Scampi, piselli, nero di seppia e limone
ad accompagnare lo Spumante Brut Riserva Coppo 2006.
- Milanese di fois gras, crema di cipolla e cocco
abbinato ad un Chardonnay Monteriolo 2007
- Pappardella farcita di polenta e cavo nero, cinghiale e finocchietto
-Agnello, cicorie, peperoni e caffè
abbinati al Barbera d’Asti Pomorosso 1989
- pre dessert
e il dessert..Variazione di Nocciola
serviti con un Moscato d’Asti Moncalvina 2011.
Che bella, inaspettata esperienza!
Vorrei ringraziare tutti i protagonisti di questa giornata così particolare per me:
Il Principe di Piemonte di Viareggio soprattutto nella persona di Emiliano Milza, il direttore.
Il ristorante Il Piccolo Principe nella persona di Giuseppe Mancino e di tutti i suoi bravissimi collaboratori.
Sara Michela Orlando
Rossella Lombardi
Lorenzo Viani del ristorante Lorenzo
Roberto Franceschini sommelier del ristorante Da Romano
Paolo Baracchino
Gianni Fabrizio
Paolo Baratta
Beppe Orsini
Daniel Thomases
Paolo Trappolini
Sergio Marchetti
Pietro Giovannini
e dirvi che …. sono pronta per una nuova degustazione tecnica!
Alla prossima
la vostra Pippi
p.s: soprattutto vorrei ringraziare Carlo Vischi…che mi ‘lancia’ in queste avventure che per me hanno del fantasmagorico!
Che bellissima foto Il vino .non manca Mai nella Mia tavola certamente mezzo bicchiere tra un pranzo e
RispondiEliminauna cena ciao
Laura sei mitica! La naturalezza e la pulizia che metti in quello che fai è quasi imbarazzante da quanto è bello! Sei una grande! Eri vicina al mitico Romanelli!!! Sai che non so cosa dirti perchè ogni parola e ogni commento sarebbero niente paragonato alla bellezza del tuo lavoro!!! Un forte abbraccio e a presto! Buon fine settimana! Ciao Paola!!!!!!!!!
RispondiEliminaSei riuscita a illustrare egregiamente l'atmosfera che si respira al Principe. Cenarvi è sempre un immenso piacere
RispondiEliminaallora ti ho visto buttarti ed accogliere l'invito con nonchalance e infatti direi che te la sei cavata egregiamente.io penso al tuo posto mi sarei trasformata in una statua di sale!!!bellissimo comuqnue il posto e il mangiare ed ilbere d'eccellenza!
RispondiEliminaFantastico Pippi ! ho un carissimo amico esperto del settore , e mentre leggevo mi sembrava di averlo vicino mentre mi racconta la poesia del vino . Con un bel sorriso e l' umiltà si può andare da qualsiasi parte , mi sembra che tu sia provvista sia dell' uno che dell'altro . Brava ! ann...a.
RispondiEliminaSilvana io sono cresiuta a ...Lambrusco... :-) un bacionee
RispondiEliminaPaola :-) sarà che cerco di prendere un pò tutto con divertimento per godermi molto della vita .. .grazie cara ci vediamo prestissimo al mare ;-)
Isabel hai ragione è sempre un immenso piacere cenare lì.. :-)
Lucy io che ti ho conosciuta posso dirti che ti saresti trovata a tuo agio anche tu ne sono certa :-) speriamo di incrociarci prestissimo io e te...ok?? un bacioooo
Ann...a hai trovato l'espressione giusta...la poesia del vino...e io l'ho ascoltata ...grazie grazie :-*
Cao Laura, bellissimo questo post, assolutamente perfetto,per le parole che hai usato, le foto che hai fatto, i sapori e i profumi che hai saputo evocare.
RispondiEliminaComplimenti alla nuova Reporte in missione
Spero che ti 'buttino' ancora alla cieca in questo tipo di esperienza.
Sei la persona più adatta, per competenza e soprattutto per simpatia
Un abbraccio
Strepitoso reportage!
RispondiEliminaAnnina....sono quasi una reporter in incognita diciamo... eheh grazie Anna!!
RispondiEliminaSonia M grazieeeeeee :-) dai che ci vediamo prestooooo!! :-*