Questo pane è rimasto per molto tempo nella mia lista dei desideri. Ogni tanto, mi riproponevo di trovare il tempo per iniziare a prendervi confidenza ma alla fine per un motivo o per l'altro, la ricetta rimaneva sempre chiusa nel cassetto.
Ma oggi è la giornata dedicata alla Memoria della Shoah. (Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e da quel momento il mondo intero che fino a quel momento in molte occasioni si coprì gli occhi, dovette fare i conti anche l'orrore dello sterminio del popolo ebreo.)
Ricordare l'Olocausto, per me significa, oggi, non girarsi dall'altra parte di fronte a tutti i genocidi, i massacri e le guerre che si stanno consumando nel mondo, e tendere una mano a quegli uomini, donne e bambini che si spingono alle frontiere dei nostri, cosiddetti, paesi civili, per fuggire dall'orrore delle guerre o delle dittature.
E' così che oggi ho scelto di proporvi un pane intrecciato dal nome che significa 'porzione': Challah o Hallah. In base al comandamento Biblico, infatti, si impone agli ebrei di offrire una porzione di questo pane come dono per le generazioni future. Ricordiamocelo.
La Challah è il pane che viene preparato per celebrare lo Shabbat, il giorno più importante e sacro della settimana per il giudaismo, e che ricorda la manna che il Signore mandò per sfamare il suo popolo, nel deserto, in fuga dall'Egitto. Pane che ha una fortissima carica simbolica, pensate, che anche la sua forma intrecciata non è casuale dato che le trecce, intese come braccia intrecciate, simboleggiano l'amore. Anche il numero delle trecce può variare, 3 - 4 - 6 , assumendo connotazioni differenti.
Le 3 trecce indicano Verità, Pace e Giustizia e sono quelle che ho scelto per il pane di oggi. (fonte My Jewish Learning)
Ma per saperne di più sulla cucina della tradizione ebraica e approfondire il tema, vi rimando ad un bellissimo articolo scritto da Anna Maria Pellegrino per la Settimana della Cucina Ebraica all'interno del Calendario del Cibo Italiano di Aifb, compresi tutti i contributi che troverete in calce all'articolo.
A me non resta che raccontarvi la ricetta.
Ci sono moltissime ricette sul web o nei libri di cucina, volendo ci si può perdere in un labirinto di pesi, ingredienti e trecce.
Il pane del Sabato assomiglia ad un pan brioche (ma molto meno dolce e più compatto come consistenza). In effetti, doveva essere un pane più ricco e speciale, rispetto a quello che si mangiava normalmente durante la settimana, per questo, all'interno dell'impasto troviamo le uova, ricordiamoci, però, che la ricetta originale non prevede né burro né altri latticini, come invece è previsto nel classico pan brioche, perché, in base alle norme alimentari kasherut, latticini e carne, non possono essere mescolati. Dato che la Challah è dedicata a celebrare il Sabato e il suo ricco pranzo in cui si consumava sicuramente della carne, ecco che nell'impasto viene solo utilizzata della semplice acqua e un olio vegetale leggero e dal sapore delicato.
Uscendo dal labirinto di mille versioni, sono andata ad approdare in un porto sicuro. Ho preso infatti ispirazione da una ricetta di Benedetta Jasmine Guetta del blog Labna che ho adattato, soprattutto in termini di proporzioni, visto che la ricetta di Benedetta prevede l'utilizzo di 2 kg di farina, e a cui ho aggiunto il profumo della scorza d'arancia grattugiata.
Il risultato mi ha molto soddisfatta, la challah ha un gusto molto delicato con appena un accenno di dolcezza e dalla consistenza morbida. E' buono anche il giorno dopo, anche se si asciuga leggermente e, se ve ne dovesse rimane ancora, cosa del resto improbabile, tostato fa la sua gran bella figura.
Proviamoci e festeggiamo insieme il Sabato.
Ingredienti per una treccia:
500 g di farina di forza
150/160 g di acqua tiepida
10 g di lievito di birra fresco
40 g di olio vegetale di ottima qualità
40 g di zucchero
1 uovo
1 cucchiaino di sale
scorza di arancia (non trattata) grattugiata
per la finitura:
1 tuorlo diluito con un goccino di acqua
semi di sesamo o di papavero
In una ciotola mettete la farina, la scorza grattugiata d'arancia e lo zucchero. Sciogliete nell'acqua leggermente intiepidita il lievito di birra e aggiungetelo alla farina iniziando così ad impastare, unite anche l'olio e di seguito l'uovo sbattuto con una forchetta. Impastate per qualche minuto poi aggiungete il sale. Trasferire l'impasto su un piano infarinato e continuare ad impastare per una decina di minuti o fino a quando la consistenza dell'impasto non sarà diventata particolarmente liscia, elastica e morbida. Fate una palla, ungete una ciotola e mettetevi la pasta a lievitare coprendola con una pellicola trasparente o un panno pulito inumidito. Io ho messo la ciotola nel forno con la sola lampadina accesa e l'ho lasciato lievitare 3 ore.
Terminato questo tempo, rovesciate l'impasto di nuovo sulla spianatoia, sgonfiatelo con le nocche delle dita, fate qualche piega per dare forza e dividetelo in 3 parti che lavorerete a pallina.
Lasciatele riposare qualche minuto poi senza usare altra farina, lavorate le palline di pasta in modo da formare tre cordoncini di circa 40/50 cm di lunghezza.
Unite i tre cordonicini e poi intrecciateli molto semplicemente, sigillateli bene alle estremità in modo che non si aprano durante la cottura. Coprite nuovamente con un panno e lasciar lievitare per un'oretta.
Nel frattempo preriscaldate il forno a 180°.
Quando la treccia sarà lievitata spennellatela con il tuorlo e cospargetela con i semi di sesamo o di papavero.
Infornate e cuocete per i primi 10 minuti a 180° poi abbassate la temperatura a 160° e proseguite la cottura per altri 20 minuti circa.
Lasciate raffreddare completamente su una griglia prima di affettarlo e gustarlo.
In realtà, se seguissero alla lettera i dettami della tradizione ebraica, questo pane non andrebbe tagliato con il coltello ma spezzato con le mani e offerto ai proprio commensali.
Io ve lo offro, simbolicamente, a fette ben ordinate. Non me ne vogliate.
Ciao Laura, io adoro le ricette, che hanno una storia da raccontare, questo pane é meraviglioso! Il web propone svariate ricette, é un pane che mi incuriosisce moltissimo,queste foto mi hanno rapito il cuore! Bravissima!!! Grazie, per il bellissimo post e per la meravigliosa ricetta, sei unica! Un caro abbraccio e felice serata!
RispondiEliminaLaura<3<3<3
Incanto!
RispondiEliminaGrazie per la visita Pippi,
RispondiEliminase vuoi aggiungerti ai miei followers ricambiero' con piacere!!
Ottimo questo pane del sabato :)
Grazie per aver partecipato al Calendario del Cibo Italiano in questa settimana che ci racconta di una contaminazione culturale che ha resa più ricca tutta l'Italia.
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