Questa ricetta è nata al contrario.
Una mattina di qualche giorno fa, ‘passeggiando’ con un’amica tra i corridoi del supermercato, nel banco frigo, vicino ai cavolfiori colorati, ho incontrato delle vaschette di germogli di porro. Premetto che, non avendoli mai assaggiati, sono stata attratta, in primo luogo, dalla sfumatura di colore, molto delicata, che dal bianco vira al verde chiaro, e dalla loro aria vaporosa che regala la sensazione di leggerezza e freschezza. In seconda battuta mi sono lasciata guidare dai miei gusti: adoro il porro, è come il prezzemolo per me, sta bene dappertutto. Li ho portati a casa e mi sono informata scoprendoli ricchi di vitamine, buoni amici perché aiutano ad aumentare le difese immunitarie, degni accompagnatori di insalate e piatti a base di pesce e carne, indicatissimi per completare zuppe o minestre.
Ecco l’idea quindi di un primo piatto, una zuppa calda e corroborante per le serate invernali, zuppa che poi, nelle mie elucubrazioni mentali, è diventata una più elegante vellutata, morbida e cremosa, che si è subito trasformata in una raffinata ‘entrée’, sotto forma di zabaione salato, tono su tono, aromatizzato da foglioline di finocchietto selvatico ed ingentilito da vaporose manciate di germogli di porro che lo ricordano nel sapore dolce e in quel pizzicorino finale.
A voi.
Ingredienti per 4 persone:
4 tuorli
150 ml di olio extravergine d’oliva
150 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di succo di limone
1 ciuffo di finocchietto selvatico
4 manciate di germogli di porro
Sale e pepe
Procedimento
Mettete i tuorli in una ciotola con il bicchiere d’acqua tiepida, ponetela su una pentola con poca acqua bollente (l’acqua non deve toccare la ciotola) e sbattendo con una frusta elettrica, cuocete a fiamma dolce montando le uova per 5 minuti fino a quando non saranno diventate chiare e spumose. Unite l’olio, a filo, continuando a montare e per ultimo il succo di limone, montate ancora per alcuni minuti. Togliete dal fuoco regolate di sale e pepe, unite le foglioline del finocchietto selvatico e mescolate.
Distribuite in ciotoline singole e decorate con una manciatina di freschi germogli di porro.
con amore
Pippi
Credo di non averlo mai visti prima d'ora. Sembrano una nuvola e mi danno una sensazione di leggerezza.
RispondiEliminaAl prossimo giro nel supermercato, butterò un occhio tra i banco frigo :)
Un abbraccio,
Anna
mi piacciono tanto i germogli ma quelli di porro non li ho mai assaggiati. Così come non ho mai assaggiato uno zabaione, che fosse dolce o salato...è tempo di rimediare :-)
RispondiEliminaMolto bella e originale. Mai provati i germogli di porro (a dire il vero non li ho nemmeno mai visti) ma sono molto curiosa: li cercherò!
RispondiEliminaLa ricetta è supertfantastica e mi intrigano anche i germoglietti. In genere non sono una grande amante di questi ultimi, ma il porro lo adoro, perciò se li trovo li provo molto volentieri, magari con il tuo zabaione salato!! Un abbraccio Manu.
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