Immaginate, dopo tanta pioggia, una giornata con un sole splendido e tiepido; un gruppo di amiche, provenienti dai luoghi più disparati, che si sono date appuntamento a Firenze, una delle città più belle al mondo. Ecco, il ‘racconto’, iniziato in una nebbiosa ma suggestiva giornata di novembre con la raccolta delle olive, prosegue oggi tra questi prati, dai profili morbidi imbiancati da margherite appena spuntate, e tra gli olivi che adesso aspettano solo di essere potati con arte per poter dare frutti rigogliosi la prossima stagione.
La potatura non serve solo ad agevolare la fruttificazione degli alberi per la stagione successiva, ma mette ordine là dove regnerebbe il caos visto che gli olivi tenderebbero a crescere cespugliosi e disordinati impedendo al sole di fare il proprio dovere. Esistono varie tecniche di potatura a seconda dello scopo che si vuole raggiungere e spesso il taglio serve anche per dare una forma ottimale alla chioma delle piante per facilitarne la raccolta dei frutti, specie quando questa è fatta in vasta scala e meccanizzata, come nelle grandi aziende che abbiamo visitato: la Fattoria San Michele a Torri e il Castello di Nipozzano dei Marchesi dé Frescobaldi, aziende che fanno parte del Consorzio Laudemio. L’olivo qui, viene trattato da mani esperte che se ne prendono cura con molta passione, stagione dopo stagione.
In queste aziende come in molte altre, se non fa troppo freddo, da marzo, e fino a maggio, si potano migliaia e migliaia di olivi che daranno un prodotto eccellente e prezioso per la nostra salute.
E’ stato rigenerante vivere un pomeriggio in quell’atmosfera rilassante che si respira solo tra olivi secolari.
Ho scambiato qualche parola con uno dei bravi potatori che abbiamo incontrato nella fattoria di San Michele a Torri e mentre mi spiegava quando fosse impegnativo, delicato e difficile questo lavoro, soprattutto quando hai molte piante da accudire e le stagioni ti mettono di bastoni tra le ruote, i suoi occhi brillavano e sorrideva, poi ha aggiunto, facendo un cenno con la testa: “è bellissimo stare lassù”. E come si fa a non credergli?
E’ come se gli olivi accogliessero tra le braccia questi uomini che si arrampicano su di loro, studiano e osservano con attenzione il movimento dei rami, controllano le gemme per poi tagliar via, con un movimento netto e deciso, ciò che non serve. La chioma si sfoltisce e il sole finalmente può entrare. Sono come in simbiosi. C’è un rispetto e una riverenza in tutto questo che mi commuove.
La nostra passeggiata prosegue, nella tenuta di San Michele a Torri, un’azienda certificata biologica dal 1993 in cui vige un sistema di produzione che rispetta gli equilibri naturali e che la rendono un ambiente ricco di biodiversità.
Qui tra le altre cose, si alleva la cinta senese, razza tipica toscana che dopo un periodo in cui ha rischiato l’estinzione, da circa dieci anni, è stata finalmente rivalorizzata. In questa azienda i maiali si nutrono solo di erba e cereali e vivono in uno stato semi-brado in un paesaggio spettacolare.
e vi giuro che da qui non me ne sarei andata più…
Alla prossima puntata!!
Pippi
Che splendide foto! mettono serenità!
RispondiEliminahttp://duecuoriinpadella.blogspot.it/
e quelli sarebbero alberi di ulivo ? ma li hai visti quelli veri in Puglia di alberi di ulivo? :-PPPPPPP
RispondiEliminabellissime le foto simpatici i maiali
Laura tu riesci anche a far parlare i maiali. Sono uno spettacolo!!!
RispondiEliminaCome tutte le tue foto del resto.
Lauretta, non vedo l'ora che arrivi il terzo appuntamento.
<3