Quando, per qualche giorno, vado fuori città per lavoro, sento poi il bisogno di fermarmi e di riappropriarmi della mia quotidianità, di tutte quelle piccole cose che mi fanno sentire bene.
Quella domenica mattina sono entrata in cucina presto, ho spalancato le persiane, mi sono messa il mio grembiule preferito e ho iniziato a cucinare in silenzio, accompagnata però dai ricordi dei giorni intensi appena vissuti. Quasi fosse un rituale o una sorta di mantra per ricomporre le emozioni e le ‘paure’ di un lavoro nuovo, impegnativo e pieno di responsabilità…ma tanto bello.
In quei giorni Lorella Magni, Fior di Zucchero, mi ha regalato una ricetta speciale. Ricordo bene quel momento, eravamo a tavola e, mentre mi parlava della sua vita, di come amasse cucinare e ‘lavorare’ i prodotti della terra, con la delicatezza che la contraddistingue, ha iniziato a ‘raccontarmi’ questa ricetta, con un tale trasporto che ne sono rimasta incantata. “Cuocilo lentamente, Laura, in modo che tutti i sapori si mescolino tra loro, non avere fretta, curalo come se fosse un bambino e sii generosa con i condimenti”.
Non ho avuto fretta Lorella, ho scelto le verdure migliori e le erbe più fresche del mio orto, sono stata generosa con l’olio più buono e genuino ed è venuto fuori uno stufato di cinghiale di una tenerezza infinta, delicato ma nello stesso tempo generoso nei profumi.
Ingredienti:
1 kg cinghiale maremmano
3 carote
2 cipolle
3 coste di sedano
aglio qualche spicchio
limone grattugiato
1/2 bicchierino di grappa
latte q.b (circa 500 ml)
brodo q.b (circa 500ml)
rosmarino
maggiorana
timo
origano
olio extravergine d’oliva q.b.
sale e pepe q.b
Il giorno prima lava il cinghiale molto bene e lascialo per qualche ora a bagno in acqua fredda cambiandola di frequente. Vedrai che il sangue si raccoglierà sul fondo e la carne si schiarirà.
Taglialo a pezzi e mettilo in una casseruola senza grassi a fiamma sostenuta eliminando via via il liquido che si forma. Ci vorrà una mezzoretta.
Nel frattempo lava le verdure e tagliale a pezzettini con il coltello, se puoi non usare il cutter perchè visto che cuoceranno a lungo è meglio che siano leggermente più grossolane. Lava anche le erbette fresche tamponale e spezzettale con le dita.
A questo punto aggiungi le verdure, le erbette, la buccia del limone grattugiata e l’olio con generosità nella casseruola con il cinghiale.
Cuoci una decina di minuti a fuoco sostenuto e sfuma con la grappa diluita in 1/2 bicchiere di acqua. Regola di sale e pepe.
Da questo momento in poi continua la cottura dolcemente per almeno un’oretta e mezza, bagnando il cinghiale alternando il latte e il brodo caldi, finchè le verdurine non avranno creato una cremina e la carne non si sarà ammorbidita.
Prenditi il tempo che ci vuole e mentre il cinghiale cuoce con calma, apparecchia e raccogli dei fiori freschi per rallegrare la tua tavola.
ingredients:
1 kg Maremma wild boar
3 carrots
2 onions
3 stalks of celery
a few cloves garlic
grated lemon
1/2 glass of grappa
q.b milk (about 500 ml)
q.b broth (about 500ml)
rosemary
marjoram
thyme
oregano
extra virgin olive oil q.b.
salt and pepper q.b
The day before, wash the boar very well and leave it for a few hours to soak in cold water, changing it frequently.
Cut it into pieces and put it in a pan without fat, at medium heat, gradually removing the leaking liquid.
In the meanwhile, wash the vegetables and cut them into small pieces. Also wash fresh herbs and mince coarsely.
At this point, add generously in the pan the vegetables, herbs, grated lemon zest and oil. Seal about ten minutes over high heat then add the grappa diluted in 1/2 glass of water. Season with salt and pepper.
From now on, cook gently for at least an hour and a half, wetting the boar with milk and hot broth, until the vegetables will create a creamy sauce and the meat will be soft and tender.
with love
Pippi
Che meraviglia... fa venire una fame..
RispondiElimina;-) vero... hehe
Eliminascopro x caso il tuo blog! complimenti! stupende le foto!!!
RispondiEliminapatatina ciaooo e benvenuta! :-)
Eliminaeffettivamente qua a Milano trovare un buon cinghiale è praticamente impossibile...mio marito mi farebbe un monumento se gli preparassi un piattino come questo!
RispondiEliminaUn bacione Pippina cara
ciao Simo... e chiedere al macellaio? questo in particolare mi è stato regalato da Lorella ma se chiedo al macellaio me lo procura ;-)
Elimina....improvvisamente ho fame!!!
RispondiEliminaGrazie per la ricetta...e per queste straordinarie immagini !!
Non ti smentisci !!
I am waiting for you!!
Happy GREEN Monday!!
Besos from Rome!
Federica
smartchicdietreadbooksandfly.blogspot.it
Ciao Federica e grazie!!
EliminaCara Laura......hai descritto perfettaamente, la foto di questa ricetta l'hai resa viva come solo tu puoi fare....incantevole!!!!!
RispondiEliminaLorella grazie a te per la ricetta speciale e per come me l'hai trasmessa!
EliminaAnche tu di stufato oggi? Tu il latte ed io la birra....ma con questi freddi è un vero conforto!
RispondiEliminaUna ricetta stupenda.
Bacione grande, Pat
eh si Patty... mi vien persino voglia di polenta.... ;-)
EliminaLa magia dei tuoi post è incredibile quando leggo le tue parole e guardo le tue foto entro in uno stato di calma e serenità. Grazie laura. Ricetta bellissima (e adatta al clima!!)
RispondiEliminaoh Kitty... grazie... grazieeeeee :-*
EliminaMia cara Laura, quando ti leggo capisco che, per quanto possa bere i tuoi insegnamenti, non arriverò mai a fotografare come te. Perché una persona che riesce a presentare con delicatezza e leggiadria uno stufato di cinghiale, questa levità, questa poesia deve averle dentro.
RispondiEliminaLa tua ricetta somiglia molto a quella che mi ha lasciato la signora Tecla, la proprietaria dell'agriturismo dove abbiamo girato le riprese questo fine settimana ed è la prima volta che sento parlare di cinghiale lavato con l'acqua, anziché marinato nel vino. E'altrettanto buono?
Serena... sei un tesoro dico solo questo... grazie. Tornando al cinghiale in effetti anch'io sono rimasta stupita ma credimi il gusto ne guadagna in delicatezza, prova e vedrai :-)
EliminaTu sei un tesoro <3
EliminaLo stufato siffatto l'ho assaggiato, in effetti, ma quando la signora mi ha detto come l'aveva preparato non ci credevo. Mi ha spiegato che in Maremma si prepara così, solo con l'acqua, che la marinatura nel vino è una tradizione piemontese, che lei ha imparato da piccola, quando era a servizio a Firenze, presso una famiglia nobile, ma, una volta tornata a Roccastrada, ha ripreso in mano la vecchia ricetta, più umile e meno dispendiosa.
Con questo tempo non escludo che lo stufato di cinghiale lo proporrò a brevissimo, indubbiamente con la polenta e il minestrone... :-(
Voglio la luce per fare le foto!!!
heheh :-) luce luceeeee
EliminaCiao, Sei famosa lo sai vero??? un sacco di mie amiche blogger ti citano qui e li ed ero troppo curiosa di venire a sbirciarti e vedere le tue foto. Devo dire che la tua fama è giustificatissima, sei davvero brava! Complimenti! E anche le ricette sono invitantissime! ti seguo volentieri!
RispondiEliminaciao
Sara
Sara davvero sono famosa?? :-) hehe grazie tesoro e benvenuta nella mia casetta!!! ora passo da te!
Eliminail tuo blog sa di domenica, di tavola apparecchiata bene e di belle sensazioni.
RispondiEliminaEmozionante come sempre.
un abbraccio cara pippi
ficoeuva
:-) era infatti la domenica della festa della mamma e la mia mammotta era a pranzo da me... una giornata luminosa in ogni senso :-)
Eliminaun bacione a voi!!