lunedì 26 gennaio 2015

Burger alla quinoa, cipollotto e feta

quinoa burger

Qualcuno potrebbe pensare che io stia diventando vegetariana.

No, non corro questo pericolo, mi piace troppo la carne e il pesce per rinunciare completamente ad un ragù fatto come Dio comanda o ad una frittura di paranza. Questo non significa però che io non sia curiosa e attratta da una cucina alternativa, leggera e nutriente allo stesso tempo. E’ così che, giorno dopo giorno, prendo sempre più coscienza di come, per variare il più possibile la mia dieta, possa sostituire degnamente le proteine di origine animale, con alimenti molto interessanti e completi dal punto di vista nutrizionale, ma che provengono per lo più dalla terra, senza che questa scelta condizioni il gusto e il piacere di una buona cucina. Questo approccio ha dato una sferzata di energia al mio modo di cucinare, introducendomi ad una maggiore varietà di ingredienti che rendono vivace e appetitosa la mia ‘dieta’ e migliore la mia salute (a parte il mal di schienaPerplesso ).

La quinoa, per esempio. Versatilissima in cucina, ricca di proteine, vitamine e aminoacidi è inoltre priva di glutine quindi adatta per chi ne fosse intollerante.

“Gli Inca chiamano la quinoa «chisiya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi»”.

Fino ad ora l’avevo utilizzata solo per fare delle insalate, qui e qui, ma ho scoperto, con questa ricetta, che posso trasformarla anche in ‘burger’ o polpette deliziose.

quinoa burger

Dopo aver provato l’insalata di broccoli, anche questa ricetta è tratta da The Green Kitchen di David Frenkiel e Luise Vindahl, edito, per l’edizione italiana, da Guido Tommasi. Le uniche modifiche che ho apportato sono l’utilizzo del cipollotto al posto dell’aglio orsino e l’inserimento del pangrattato perché volevo rimanessero più compatti per maneggiarli con più facilità.

Gustose polpette da provare assolutamente.

Per 6 persone

200 g di quinoa bianca

200 g di cimette di cavolfiore

200 g di feta

80 g di fiocchi di avena

4 uova

6 cipollotti

4 o 5 cucchiai di pangrattato

1 cucchiaio olio extravergine d’oliva

burro chiarificato o olio extravergine d’oliva per friggere

sale e pepe

quinoa burger

Sciacquo molto bene la quinoa sotto l’acqua corrente, la verso in una casseruola con il doppio del suo peso di acqua fredda e un pizzico di sale. Porto ad ebollizione, poi abbasso la fiamma e faccio cuocere dolcemente per 15 minuti circa, è pronta quando avrà assorbito tutta l’acqua, la sgrano con una forchetta e la trasferisco in una ciotola per lasciarla raffreddare.

quinoa burger

Pulisco i cipollotti e li affetto finemente ( anche la parte verde ). Scaldo una padella con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e faccio cuocere i cipollotti per un paio di minuti, giusto il tempo per farli appassire. Aggiusto di sale e pepe.

quinoa burger

Sbriciolo la feta e trito in un cutter le cimette di cavolfiore, già lavate e asciugate.

Unisco tutti gli ingredienti in una ciotola: la quinoa raffreddata, i cipollotti, i fiocchi d’avena, il cavolfiore e la feta. Aggiungo le uova,  il pangrattato e regolo di sale e pepe. Lascio riposare in frigorifero per una mezz’oretta.

Per chi fosse celiaco i fiocchi di avena possono essere sostituiti con i fiocchi di ceci e il pangrattato normale con quello senza glutine.

quinoa burger

Formo i burger aiutandomi con un coppa pasta e comprimendo bene un paio di cucchiaiate di composto per ciascuno. Potete friggerli 3 minuti per parte  in una padella con poco olio extravergine o una noce di burro chiarificato, ma, se preferite una cottura più dietetica, foderate una teglia con carta da forno, posizionatevi i burger vegetali, se volete spennellateli con poco olio e lasciateli cuocere 6/7 minuti a 180°.

quinoa burger

Io ne preparo una bella dose, li faccio cuocere in forno e poi una volta raffreddati li congelo in modo da averli sempre pronti in ogni occasione. Accompagnateli con una porzione di verdure grigliate condite con erbe aromatiche fresche e un filo di olio extravergine d’oliva.

quinoa burger

Buon inizio settimana!

quinoa burger

Cuore rosso

Pippi

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giovedì 22 gennaio 2015

Filetto di merluzzo con crumble alle nocciole e limone

cod fillet with hazelnut crumble

E’ prestissimo, la mia schiena non mi permette  di riposare oltre stamattina, allora raccolgo le ossa doloranti, imprecando, e scendo.

E’ buio, talmente buio che anche il galletto del mio vicino dorme ancora. Solo la civetta si fa sentire, appollaiata su qualche ramo qui nei dintorni, forse addirittura sul mio nespolo che, accogliente e generoso com’è, attira tra i suoi rami tutti i volatili del mondo mentre, con il suo ampio cappello, protegge dai rigori invernali le piantine in vaso. A quest’ora solo io e la civetta aspettiamo con ansia che arrivi la luce del giorno (che mi sembra già chiaro, dovrà farsi strada tra nuvole pesanti ), qui, però, il nostro destino ci dividerà: lei riposerà, finalmente, io inizierò a ‘sgambettare’, spero, appena il farmaco farà effetto.

Mentre aspetto, mi metto a scrivere. La penombra della stanza aiuta.

Sto diventando una consumatrice compulsiva di libri di cucina, belli. Di quelli che li sfogli e cominci a sognare, guardi le foto e ti incanti, leggi le ricette e pensi che le vorresti provare tutte. Se considero tutti i soldi che  ‘dedico’ all’editoria italiana, culinaria e non, per riconoscenza, le case editrici, dovrebbero, ogni tot, regalarmene uno, ‘prendi tre e paghi due’, o una cosa del genere. I libri sono vivi, non solo per quello che raccontano attraverso le parole o le foto, sono proprio piacevoli da toccare, da sfiorare mentre sfogli le pagine e  magari ti accorgi di una bella carta e di una rilegatura solida che manterrà giovane il tuo libro nel tempo. Se mi vuoi far felice, regalami un libro.

Da uno degli ultimi acquisti ho scelto questa ricetta che si realizza con poche semplici mosse.

Dei filetti di merluzzo o di un altro pesce a vostro gusto ricoperti da una sorta di panatura aromatica, dove la scorza del limone, con la sua nota fresca, stempera il carattere importante del parmigiano reggiano (che adoro però su certi tipi di pesce) mentre le nocciole non si limitano a dare la nota croccante ma regalano anche, con il loro profumo, un tocco di eleganza.

Un piatto facile, veloce ed equilibrato, non fatelo mancare sulla vostra tavola.

Cod fillet with hazelnut crumble

Ricetta tratta da un bellissimo libro edito da Mondadori “ Bon Appétit” di Sophie Dupuis-Gaulier. Ve lo consiglio non solo per le ricette semplici e d’effetto che propone ma anche per le bellissima fotografia di Guillaume Czerw.

Ingredienti per 4 filetti:

4 filetti di merluzzo da circa 150/200 g ciascuno

40 g di nocciole tritate

40 g di parmigiano reggiano grattugiato

40 g di pangrattato

40 g di burro freddo a pezzetti

la buccia grattugiata di un limone non trattato

prezzemolo, qualche rametto

sale e pepe

Cod fillet with hazelnut crumble

In una ciotola mescolo gli ingredienti per il crumble: le nocciole e il prezzemolo tritati, il pangrattato, il parmigiano reggiano, la scorza di limone grattugiata, aggiungo il burro freddo a pezzetti e comincio a lavorarlo con la punta delle dita in modo da formare un impasto granuloso.

Sistemo i filetti di merluzzo in una teglia foderata con carta da forno, li cospargo di sale e pepe macinato e li ricopro con il crumble.

Cod fillet with hazelnut crumble

Li passo in forno caldo a 160/180° per una decina di minuti o il tempo che serve alla panatura di diventare croccante e ben dorata.

Cod fillet with hazelnut crumble

Li servo con dei broccoli cotti al vapore per pochissimi minuti in modo da farli rimanere di un bel verde brillante alla vista e sodi e ‘presenti’ sotto i denti.

Cod fillet with hazelnut crumble

Pippi

Cuore rosso

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lunedì 12 gennaio 2015

Insalata di broccoli, melograno, uvetta e semi di girasole

Broccoli salad

Ascolto il respiro calmo di Leopoldino che, seduto sulle mie ginocchia osserva, assonnato, grassocci merli beccare affamati nella terra tra un cespuglio e l’altro. Le zampe abbandonate penzolano e la testolina, ad un certo punto, cede alla stanchezza appoggiandosi con delicatezza sulla mia spalla, lo cullo con un movimento quasi impercettibile allora, il mio piccolino, socchiudo gli occhi anch’io e, insieme, ci godiamo questa splendida giornata di sole.

Il sole rinfranca il corpo e l’anima, inonda la mia casa di luce, profuma i panni stesi ad asciugare e ricarica di energia vitale anche il più piccolo essere vivente. Ne farò scorta con gratitudine.

Questo mio nuovo anno è iniziato, in cucina, all’insegna del colore, della croccantezza e della freschezza, quasi a voler trasmettere l’energia positiva di cui mi sento pervasa in questo periodo e che mi mette in pace con il mondo e con me stessa. Non è sempre detto, infatti, che un cibo per essere di conforto debba essere per forza caldo come una zuppa o dolce come un dessert. Le verdure e la frutta di stagione, manipolate il meno possibile (vedi i miei Tabouleh di cavolfiore bianco e viola) aiutano ad affrontare una ‘dieta’ depurativa, con un pizzico di allegria per gli occhi e molto gusto e divertimento per il palato, donando piacere e senso di benessere.

Quindi che aspettate?

Broccoli salad with raisin, pomegranate and sunflowers seeds

Ricetta tratta da un libro di cucina che si sta dimostrando una vera ‘rivelazione’ per me, The Green Kitchen, scritto e fotografato dai bravissimi David Frenkiel e Luise Vindahl.

Nella ricetta originale in realtà il broccolo viene utilizzato crudo, io ho preferito scottarlo leggermente anche per esaltarne il sapore che adoro. Per chi non amasse la cipolla può ovviamente eliminarla o sostituirla con qualcosa di più delicato come lo scalogno. Per il condimento ho seguito i loro consigli utilizzando lo yogurt che però ho trasformato in una salsa, aggiungendo succo di limone, sale e olio, mentre per mio marito ho preparato una delicata maionese fatta in casa. Niente toglie di condirla però con un filo d’olio ed eventualmente qualche goccia di aceto balsamico.

Inoltre, Davied e Luise aggiungono del Cheddar che è un formaggio inglese a pasta dura. Io ho preferito non utilizzare nessun tipo di formaggio lasciando questa insalata un semplice contorno, ma se volete trasformarla in un piatto unico potete aggiungere del Cheddar, se lo trovate, oppure della feta sbriciolata o, meglio ancora, scaglie di buon parmigiano reggiano.

Lasciate libera la fantasia perchè questa insalata si presta veramente a mille varianti.

Ingredienti per 4 persone:

2 teste di broccoli, divise in cimette

1/2 cipolla rossa, affettata sottilmente

2 manciate generose di uvetta sultanina

2 manciate di semi di girasole, tostati

chicchi di 1/2 melagrana

150 g di yogurt al naturale

2 cucchiai di succo di limone

1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

sale

Broccoli salad with raisin, pomegranate and sunflowers seeds

Lavo molto bene le cimette di broccolo, le tuffo per 3 minuti in acqua bollente salata in modo da intenerirle leggermente, le scolo, le raffreddo sotto acqua fredda per fermare la cottura e fissare il colore che deve essere di un verde brillante.

Tosto i semi di girasole, per un minuto, in una padellina antiaderente senza aggiungere grassi e affetto la cipolla molto sottilmente.

Sgrano la mezza melagrana immergendola in una ciotola di acqua fredda, recupero i semi e li tampono con della carta da cucina per eliminare l’umidità.

Preparo la salsa allo yogurt mescolandolo al succo di limone, regolo di sale ed aggiungo l’olio extravergine d’oliva.

Riunisco tutti gli ingredienti in una ciotola capiente, li mescolo in modo da amalgamarli bene, porto in tavola e accompagno con la salsa allo yogurt.

Broccoli salad with raisin, pomegranate and sunflowers seedsBroccoli salad with raisin, pomegranate and sunflowers seedsBroccoli salad with raisin, pomegranate and sunflowers seeds

con amore

Pippi

Rosa rossa

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lunedì 5 gennaio 2015

Tabouleh di cavolfiore viola con porro, sedano e arancia

 

tabouleh cavolfiore viola-5090-003

Una domenica mattina rilassante, una passeggiata sul lungomare di Forte di Marmi per godere di un sole incredibilmente tiepido, una capatina sulla spiaggia per riempire i polmoni di un’aria così pungente di iodio che solo quando i cavalloni di schiuma bianchissima si rincorrono alti fino alla battigia si può sentire e Leopoldino che scava e annusa e scava.

Le festività stanno per finire ed io mi sento già in caduta libera verso la primavera. Tornerà il freddo probabilmente, ma le giornate si sono fatte più luminose giorno dopo giorno. Sì perché mentre eravamo tutti intenti ad incartare pacchetti e pacchettini, ad adornare di lucine alberi e finestre, ad imbandire le nostre tavole e a preparare pranzi luculliani, le giornate, zitte zitte, si allungavano di un pezzettino alla volta, non è bastata nemmeno la neve che ha ricoperto tetti e cielo di una coltre bianca, a fermarle. A me basta questo per sentirmi in rinascita.

Tanti buoni propositi a cominciare dal cibo.

Vi racconto i miei.

Un cavolfiore viola croccante dal freddo che, a dispetto del suo colore sgargiante, ha esattamente lo stesso sapore di quello bianco, il cuore tenero di sedano e porro, un’arancia con il succo e la sua scorza così ricca di oli essenziali. Tutto rigorosamente senza cottura (qui trovate una versione leggermente diversa ), per partire con il piede giusto in questo nuovo anno che vorrei colmo di colori, luce e speranza per ognuno di noi.

Benvenuti!

tabouleh cavolfiore viola-5086

Ingredienti per 4 persone

1 testa di cavolfiore viola

1 piccolo porro tenero

2 o 3 gambi di sedano presi dal cuore con le foglioline

1 arancia non trattata

olio extravergine d’oliva di gusto delicato

sale di Cervia con salicornia

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Taglio il cavolfiore dividendolo in cimette che metto in uno scolapasta e sciacquo bene sotto acqua corrente, poi lascio scolare tamponando con carta da cucina in modo da eliminare il più possibile l’umidità.

Lavo il sedano e il porro e li taglio a fettine sottili.

Lavo l’arancia, con un riga limoni ricavo delle scorzette sottili e ne spremo il succo di mezza. L’altra metà la sbuccio a vivo e ne taglio la polpa a piccoli pezzetti. In una ciotolina  sciolgo nel succo d’arancia il sale alla salicornia ed emulsiono con  un filo d’olio.

tabouleh cavolfiore viola-5118

Raccolgo le cimette di cavolfiore ben asciutte nel bicchiere di un cutter e lo aziono per pochi istanti per tritarle in modo da avere la consistenza di un cous cous (più grossolano però), travaso il cavolfiore tritato in una ciotola, unisco le fettine di sedano e le sue foglioline tenere, le rondelle di porro, le scorzette d’arancio, la polpa a pezzetti e condisco con l’emulsione di succo d’arancia. La servo in coppette monoporzione come piatto unico  o come accompagnamento, corroborante, ad un filetto di pesce o a dei crostacei marinati con succo d’arancia e cotti al vapore.

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con amore

Pippi

Rosa rossa

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